Secondo alcuni dati forniti dall’Agenzia europea per la salute la sicurezza sul lavoro (EU-OSHA), nell’Unione Europea ben il 24% dei lavoratori è esposto a vibrazioni meccaniche. Se rimaniamo nei confini italiani, il 21% dei lavoratori italiani è esposto a questo agente fisico.
Proprio alla luce di questi dati e per evitare le conseguenze sulla salute dei lavoratori dell’ esposizione a vibrazioni è dunque necessario attuare nei luoghi di lavoro un’analisi del rischio e, laddove necessario, adottare misure di prevenzione.

Per la valutazione del rischio vibrazioni è necessario:

  • identificare le operazioni lavorative comportanti l’esposizione a vibrazioni;
  • valutare i tempi di esposizione effettiva a vibrazioni associati a ciascuna operazione;
  • individuare la tipologia dei macchinari che espongono a vibrazioni (fisse o mobili);
  • identificare le condizioni operative che possono aumentare l’esposizione a vibrazioni e/o incrementarne i potenziali effetti dannosi quali la postura, la vetusta del macchinario, lo stato di manutenzione della macchina, altri fattori di rischio per la colonna vertebrale”.

Il relatore ricorda poi, con riferimento al D.Lgs. 81/2008, la possibilità di “giustificazione” contenuta nel comma 3 dell’art.181: “la valutazione dei rischi è riportata sul documento di valutazione di cui all’articolo 28, essa può includere una giustificazione del datore di lavoro secondo cui la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione dei rischi più dettagliata”.

POSSO RICHIEDERE
LA RELAZIONE SULLE VIBRAZIONI
ON LINE?


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